“Sogno una scelta missionaria che trasformi ogni cosa!” Papa Francesco

È il tema del Festival della Missione in programma a metà ottobre a Brescia. Sono gli Istituti Missionari a volerlo insieme con Fondazione “Missio” e in collaborazione con la Diocesi di Brescia che ospiterà la primissima edizione.

Pur a distanza di alcuni mesi ancora, il tema ci intriga e ci interroga tutti.  Perché e come è possibile la missione, oggi?

Certo non potremo chiedere al Festival più di quello che potrà dare: le giornate in programma si trasformeranno in una vera e propria vetrina dove esporre il meglio della missione, saranno un modo per ritrovare in piazza tutti gli appassionati della missione e un crocevia in cui incontrare, interpellare e scuotere quanti non ne hanno mai sentito parlare, quanti sono indifferenti, e quanti la considerano inutile o addirittura dannosa.

Certo è che il Festival sarà soprattutto un modo per ripensarla e ripensarci agenti di evangelizzazione e di missione oggi.

Come missionari, tuttavia, desideriamo anche ritrovare le ragioni e le motivazione della nostra vocazione e abbiamo anche voglia di ascoltare una parola nuova e sempre vera sulla missione, e forse, per dirla  con Papa Francesco, “sogniamo una scelta missionaria  che trasformi ogni cosa”.

Ma dove attingere idee nuove, se non nella ricchezza della missione stessa che nel corso dei secoli, tra errori di prospettiva e teologie superate, ha pur saputo raccogliere preziosi insegnamenti?

Insegnamenti che il Festival tradurrà in interviste, tavole rotonde, teatri, veglie, preghiere, aperitivi, danze in piazza, ecc. Lezioni che vedranno seduti sulla cattedra sacerdoti, religiose e religiosi, laici, famiglie, donne, giovani e bambini. Sarà data voce a tutti perché il Festival sia di tutti e per tutti… perché la missione è di tutti!

Con uno sguardo al passato e uno attento al presente, stiamo preparando, come in laboratorio e coscienti dei nostri limiti “la missione di domani”, che certamente non potrà non tener conto della preziosa eredità ricevuta dalle svariate vie dell’evangelizzazione: l’annuncio di Gesù e del suo Regno il pluralismo religioso, il protagonismo dei popoli, l’opzione fondamentale per i poveri, la salvaguardia del creato, la denuncia di ogni forma di ingiustizia, la presenza del laicato e dei giovani, il ruolo delle famiglie e delle donne.

Una missione che non dovrà scordare il primato della pastorale sulla dottrina e far memoria che prima delle pratiche, delle persuasioni, delle organizzazioni, il vangelo libera prospettive di gioia. Ricorderà inoltre che il cristianesimo non potrà mai diventare una religione d’elite, che la missione non potrà mai essere sganciata dalla cultura e dalla vita e infine che la testimonianza cristiana dovrà oscillare tra spiritualità autentica e promozione umana.

Anche queste pagine vogliono aiutarci a preparare e a prepararci al Festival perché la nostra partecipazione sia più motivata e possiamo fin d’ora nutrire il desiderio e il sogno di una Chiesa sempre più missionaria.

Buona lettura a tutti e buona estate.

Sr. Antonia Dal Mas

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