Nonostante questa domanda abbia in fondo già trovato una risposta nel nostro Istituto (attraverso l’invio di sorelle ad extra in Italia) questo interrogativo continua a sollecitare le nostre riflessioni. È una domanda che non trova una semplice risposta e, in vista dell’XI Capitolo Generale, ci sembra necessario intensificare la riflessione a riguardo.

Proprio per questo, dal 27 al 29 dicembre abbiamo ascoltato la condivisione di p. Giovanni Munari, Superiore Provinciale dei Comboniani in Italia. Parliamo di condivisione e non tanto di istruzione perché (ed è stato questo il bello), p. Munari ha condiviso con noi le riflessioni circa la missione in Europa che anche il suo Istituto missionario sta affrontando in questi ultimi anni.

Le tre giornate sono state scandite da queste tematiche: I. Un momento straordinario della storia; II. Il cambiamento nella Chiesa; III. Papa Francesco e l’Evangelii Gaudium; IV. I problemi posti da EG al mondo missionario; V. Missione in Europa; VI. Che tipo missione vivrebbe Gesù oggi?

Ci sono state donate considerazioni importanti, molto concrete e stimolanti. Non siamo giunte a trovare risposte o soluzioni al problema. Tuttavia è stato utile poter guardare in faccia la realtà di oggi, con occhi positivi e non spaventati.

Nel confronto abbiamo potuto ritrovare alcuni punti validi di partenza per approfondire la riflessione:

La nostra identità: chi siamo noi missionari? A quale desiderio di Dio rispondiamo?
La Parola: quanto la Parola è centrale nella nostra vita e nelle nostre scelte apostoliche?
La Liturgia: come rendere la liturgia il luogo e il tempo dell’incontro con Cristo?
Il mondo: come ci poniamo rispetto al mondo? Lo serviamo o ce ne serviamo?

Il mondo odierno è in costante cambiamento. Spesso la riflessione è più lenta della realtà. Eppure ci è chiesto di vivere questo tempo e… evangelizzarlo. Le condivisioni di questi giorni hanno nutrito la nostra passione missionaria, facendoci rendere conto che queste domande non se le fanno solo i missionari, ma la Chiesa tutta. È consolante sentirsi in cammino insieme.

Il punto di partenza essenziale di qualsiasi ripensamento rimane sempre e comunque il Signore: Gesù ha vissuto la sua epoca, i suoi spazi. Lì ha trovato i linguaggi, le prospettive, le modalità con cui annunciare il Regno. È stato vicino agli ultimi, fedele ai semplici, amante della giustizia (misericordia).

Noi viviamo qui in questo tempo. E il nostro qui è anche l’Europa. Un’Europa che ospita, a livelli di percentuali, una presenza cattolica inferiore rispetto a quella di molti paesi del sud-America, dell’Africa e dell’Asia. Un’Europa che, nelle scelte politiche e sociali, dimostra di essere poco evangelica. Come zelanti discepole di Gesù, ci chiediamo allora: quali linguaggi, prospettive, modalità ci rendono oggi annunciatrici di speranza, di pace, di quel Dio che è Via, Vita e Verità?

La riflessione continua… in vista del Capitolo della missione!

dalla Redazione di Milano

 

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