L’ultima enciclica di Papa Francesco intitolata “Fratelli Tutti” si focalizza sui problemi sociali ed economici contemporanei e propone un mondo ideale caratterizzato dalla fratellanza. Nel secondo capitolo, “Un estraneo sulla strada”, Egli ci invita ad essere Buoni Samaritani, dimostrandoci sensibili ai bisognosi che incontriamo sulla strada.

Attualmente l’India sta fronteggiando la crisi degli agricoltori, che stanno protestando contro le tre leggi introdotte dal Governo senza il loro consenso, né quello del Parlamento. In breve, queste leggi, riducono al minimo il supporto e le regolamentazioni governative nel campo dell’agricoltura. Come risultato, gli agricoltori verrebbero lasciati con possibilità minime di controllo sul mercato e sulle corporazioni, agevolando così gli investitori privati.

Anch’io in prima persona sono stata testimone di una delle campagne degli agricoltori, che si è tenuta a Delhi nel 2018, la cui richiesta era quella di sostenerli nel debito e di ridurre il costo delle sementi, dei fertilizzanti e dei pesticidi. Ho ascoltato alcuni dei contadini del mio villaggio che seminavano per poi non raccogliere niente, a causa della scarsità di acqua e anche a causa delle calamità naturali, che li hanno lasciati in lacrime, visto il crescere dell’ammontare del loro debito.

Chi si prende cura di questi agricoltori, che faticano versando il loro sudore, per produrre per noi cibo salutari? Il Governo, le elite, gli economisti non sono riusciti ad aiutarli, e per questo hanno dovuto contare solo su se stessi nella battaglia per la sopravvivenza. Le piattaforme dei social media, specialmente Twitter, ha riportato l’hashtag ‘il genocidio degli agricoltori’. In un istante, è stato riportato a Twitter di accondiscendere il Governo. Ma in una situazione difficile come questa, io da che parte sto?

Papa Francesco racconta ancora una volta la parabola del Buon Samaritano e ci sfida a prenderci cura del vicino sofferente. Come si verifica anche oggi, a modo del Sacerdote e del Levita, preferiamo infatti chiudere i nostri occhi nei confronti del fratello ferito e continuare per la nostra strada. Caricarsi del rischio, alzare la voce, schierarsi per la verità, sono diventate memorie ormai passate. Ma è proprio verso queste responsabilità che il Pontefice ci sta spronando ancora una volta. Ci invita a prenderci cura delle ferite, a fasciarle e ad essere compassionevoli.

Sr. Arul James, Hyderabad

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