Ciò che conta è rimanere sempre in ascolto, in attesa di ricevere un segno, un’intuizione. Certo è che il Signore non usa whatsapp ma ti manda dei messaggi forti e chiari. Sta a te poi visualizzare e soprattutto… rispondere.

Lorenza Castelli

Lorenza Castelli

Ho conosciuto le suore Missionarie dell’Immacolata quand’ero adolescente grazie a una carissima suora che mi accompagnò nel mio cammino di discernimento vocazionale. Non so per quale motivo ma nel cuore ho sempre custodito il desiderio di essere missionaria.

All’epoca ho avuto l’occasione e la fortuna di conoscere Madre Igilda, una delle fondatrici dell’Istituto, che mi disse: “Sai Lorenza, io non sono mai stata in missione, eppure non mi sento meno missionaria…” Sinceramente allora non ho ben capito il suo messaggio, pensavo fosse stata un po’ sfortunata. Chi avrebbe mai pensato che non era un caso che quelle parole venissero dette proprio a me.

Dopo il cammino di discernimento sono diventata moglie e mamma. Nel mio cuore però era sempre vivo quell’ardore missionario, che mi tormentava l’anima e non mi lasciava tranquilla. In quegli anni la mia più cara amica, è diventata, con mia grande sorpresa, suora proprio tra le Missionaria dell’Immacolata. Ed è stata lei che, conoscendo la mia inquietudine, mi ha invitato a partecipare ad un cammino di formazione insieme ad altri laici.

È iniziato così un nuovo capitolo della mia vita, quello insieme alla Comunità Laici delle Missionarie dell’Immacolata. Incontro dopo incontro sono cresciuta nell’identificazione del carisma che condividevamo con le suore, e insieme ai membri della Comunità abbiamo maturato sempre più la consapevolezza della nostra vocazione laicale e missionaria. Ad ogni incontro scopriamo sempre cose nuove.

Per arrivare agli attuali vent’anni di cammino ho percorso sentieri non sempre facili, molto spesso faticosi e diverse volte ho pensato che fosse più comodo allontanarmi e prendere un’altra strada, magari più concreta. Di nuovo però mi prendeva quel senso di insoddisfazione e di grande nostalgia ed ogni volta al ritorno da un incontro o da una domenica trascorsa insieme il cuore mi si riempiva di gioia.

Da bambini si gioca a acqua-fuochino-fuoco, se ci si avvicina all’oggetto nascosto si sente fuocofuoco-fuoco. Ho impiegato un po’ di tempo, allontanandomi diverse volte dalla strada, ma direi che il messaggio del Signore mi è arrivato e molto chiaro: appartenere alla Comunità Laici MdI mi rende felice. Non so ancora quale sarà il mio futuro e che cosa il Signore ha riservato per me per l’avvenire, ma sono sicura che mi vuole qui.

Oggi più che mai potrei dire: “Sai Madre Igilda, io non sono mai stata in missione, eppure non mi sento meno missionaria”. Proprio così ancora non sono stata in missione, neppure per una breve vacanza.

Allora che cosa ci faccio nella Comunità Laici MdI? Mi è stato insegnato a vivere con uno spirito missionario, dove il mio sguardo ha come confini quelli del mondo intero. Vivere questa “passione” quotidianamente, in ogni istante della mia vita, con un’attenzione particolare agli ultimi, ai più lontani, andare incontro allo straniero.

Per poter rimanere sempre nella giusta direzione ed in linea con il carisma missionario è indispensabile per me far parte della Comunità, dove attraverso momenti di spiritualità posso confrontarmi e confidarmi con i miei “fratelli e sorelle” che stanno facendo il mio stesso cammino. I fratelli non si scelgono, siamo così diversi tra noi, ma desideriamo il bene di tutti e ci sosteniamo a vicenda.

Partire per la missione? Questo è un sogno. Se Dio vuole …. lo capirò.

Lorenza Castelli, Comunità Laici MdI Italia

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