albero delle parole

La parola “risvegliare” sembra essere una parola chiave per Papa Francesco.

Nel luglio del 2013 a Lampedusa, ricordando i numerosi immigrati morti in mare, dice: “Ho sentito che dovevo venire qui oggi a pregare, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a risvegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta”.

Ancora, richiama la vita religiosa nel 2014: “Mi attendo che svegliate il mondo, perché la nota che caratterizza la vita consacrata è la profezia” (21 novembre 2014, Lettera a tutti i consacrati).

Nella Bolla d’indizione dell’Anno Santo della Misericordia scrive: “È mio vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà” (Misericordiae Vultus n. 15).

Sembra quindi che qualcosa si sia addormentato attorno a noi e forse lo percepiamo nei volti delle persone che ci passano accanto percorrendo le strade delle grandi città, viaggiando su autobus e metropolitane, tutti concentrati su smartphone e tablet, molti con auricolari che isolano dal mondo che li circonda. Si ha l’impressione che si faccia fatica a comunicare, a sollevare lo sguardo verso l’altro che ci sta accanto ed il diverso che, a volte, non parla la nostra stessa lingua. C’è una paura che serpeggia e blocca ciò che di più bello l’uomo e la donna possiedono: il desiderio di comunicare, di entrare in relazione con l’altro.

Ed ecco ritorna l’invito lanciato nel 2014 da Papa Francesco ad un gruppo di giornalisti: “Risvegliate la parola… ogni parola ha dentro di sé una scintilla di fuoco, di vita…”.

Anche la comunicazione per Papa Francesco deve essere fonte di vita, una vita che dovrebbe scorrere nelle nostre relazioni e persino nel “web”, nelle reti sociali, luoghi dove gli incontri impersonali si moltiplicano al ritmo di un click. Entrare nel mondo virtuale non è più un optional, non è una scelta facoltativa ma una via quasi obbligatoria, dove possiamo solo scegliere “come stare” per incontrare un mondo in cui le notizie ed informazioni circolano ad una velocità impressionante.

Anche noi come Missionarie dell’Immacolata abbiamo pensato di “ri-accendere” in web la scintilla della parola perché il fuoco della missione infiammi sempre più questo continente virtuale dove non esiste il concetto di spazio e tempo, ma dove siamo invitati ad abitare, ad evangelizzare e a lasciarci evangelizzare. Dobbiamo “uscire” per incontrare anche qui tantissima gente connessa!

Così abbiamo deciso di rilanciare una parola missionaria, una parola di vita e di speranza, che fa vedere il bene che ancora esiste, l’amore che si riveste di piccoli gesti e di grandi decisioni.

Rinnovare il nostro sito web è lanciare in rete una parola che desideriamo faccia circolare la vita della missione e, in sintonia con il Papa, risvegli le nostre coscienze, ci faccia uscire virtualmente dalle nostre case per raggiungere le case di popoli e continenti distanti dal nostro.

Entrare in questo sito vogliamo che sia come entrare nel mondo delle Missionarie dell’Immacolata e conoscere i loro amici, i loro compagni di cammino, i villaggi che visitano, le persone che incontrano, le esperienze di sorelle che nel mondo sono inviate ad annunciare con la vita e la parola la Buona Notizia di Gesù. Vogliamo accendere una scintilla perché tutto “prenda fuoco”, non per distruggere ma per risvegliare desideri e sentimenti racchiusi nel profondo del nostro cuore, che potrebbero rendere migliore il mondo e permettere di fare un passo di solidarietà per avvicinarci ai fratelli più deboli.

sr. Rosanna Marchetti e sr. Simona Puliga

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